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Nebulizzazione dell’acqua: a cosa serve e la manutenzione

Da SuperEdo

Giugno 28, 2021

Nebulizzazione dell’acqua: a cosa serve e la manutenzione

Gli impianti di nebulizzazione sono molto utili quando si tratta di raffrescare grandi spazi. Possono essere utilizzati sia negli ambienti interni che in quelli esterni, anche se spesso trovano impiego nei giardini, sotto i gazebo e negli spazi anche adibiti per esempio nei locali pubblici all’accoglienza dei clienti. Gli impianti di nebulizzazione dell’acqua si dimostrano molto utili, perché riescono ad influire positivamente allentando il forte calore che è tipico della stagione estiva, utilizzando un sistema di pompaggio dell’acqua e degli ugelli attraverso i quali fuoriesce una nebbia sottilissima che riesce a rinfrescare senza tuttavia bagnare.

Come funziona la nebulizzazione dell’acqua

È molto importante, nell’uso degli ugelli nebulizzatori per la nebulizzazione dell’acqua, comprendere fino in fondo l’utilità di utilizzare acqua non calcarea. Si tratta di un’operazione notevole, per evitare che i sedimenti vadano ad otturare gli ugelli.

Infatti più l’acqua è calcarea, più si deve predisporre una manutenzione frequente dell’impianto. L’ideale sarebbe l’utilizzo dell’acqua osmotizzata. Con la nebulizzazione dell’acqua si potrà così creare una nuvola di vapore freddo.

L’acqua, infatti, attraverso il sistema di pompaggio, esce dagli ugelli ad una pressione molto alta, così alta che si vaporizza. Poiché fuoriesce in questa forma, tende subito ad evaporare, portando via con sé anche il calore che ci può essere in un ambiente. Quindi in questo modo si abbassa la temperatura anche se l’impianto viene collocato in un ambiente molto ampio.

Più alta è la velocità dell’acqua che si va a frantumare contro l’ugello, più piccole saranno le goccioline che si vanno a creare.

Quindi bisogna stare molto attenti alle dimensioni delle gocce che si devono creare, perché il diametro può variare in base anche alla funzione che si richiede applicando un sistema di nebulizzazione.

Sono molte infatti le funzioni della nebulizzazione che possono consistere nel raffrescamento, nell’irrigazione, nell’umidificazione, nell’allontanare gli insetti o nel ridurre le polveri presenti in un ambiente.

Quali ugelli nebulizzatori scegliere

Generalmente si scelgono degli ugelli nebulizzatori in materie plastiche o in ottone. Tuttavia la scelta degli ugelli nebulizzatori può differire in base allo scopo per cui si utilizza l’impianto stesso. Per esempio quando l’obiettivo è quello di riuscire a raffrescare o umidificare uno spazio senza comunque bagnare, si devono utilizzare degli elementi in grado di produrre molecole di pochissimi microns.

Quindi a questo scopo possono essere molto adatti per esempio gli ugelli in ceramica o in acciaio, che garantiscono la possibilità di durare nel tempo e resistono all’usura comportata dalle alte pressioni.

Bisogna prestare attenzione soprattutto alla testata, che è il dischetto su cui è presente il foro dal quale fuoriesce l’acqua nebulizzata. Ne consegue che più è duro il materiale di cui è composta la testata, più a lungo può durare l’ugello nel tempo.

Quindi è possibile scegliere per esempio ugelli in ottone per impianti che vengono messi in funzione soltanto per poche ore. Per un utilizzo professionale o più intenso sono sicuramente più adatti gli ugelli in acciaio o in ceramica.

Esistono anche ugelli nebulizzatori con testa in rubino, che vengono utilizzati per applicazioni industriali ed un uso particolarmente intensivo dell’impianto di nebulizzazione.

La manutenzione degli ugelli

È molto importante procedere ad una corretta e frequente pulizia degli ugelli nebulizzatori. Infatti gli ugelli costantemente devono essere controllati, per essere privati della patina di calcare o dei sedimenti che si possono accumulare al loro interno.

Gli ugelli si possono pulire anche con i comuni anticalcare, per mantenere in efficienza anche le loro guarnizioni. È bene evitare sostanze corrosive. In inverno si dovrebbero rimuovere gli ugelli, per tenere la linea di nebulizzazione senza residui d’acqua. Questi ultimi potrebbero essere dannosi, perché potrebbero causare rotture a causa del ghiaccio.

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